giovedì 9 gennaio 2014


 Gianni Rodari






Pensiero
Il pensiero pedagogico di Rodari affonda le radici nella sua intensa esperienza di maestro e durante il periodo di insegnamento. Egli si oppose alla rigidità della scuola tradizionale, al grigiore delle aule e cercò di percorrere strade nuove stimolando la creatività dei bambini raccontando loro storie fantasiose che non poggiavano su basi reali o di buon senso. Rodari usava la tecnica del “binomio fantastico” che consisteva nell’associazione casuale di due termini e nella costruzione di una storia di raccordo tra loro.  Uno degli elementi che caratterizzò il pensiero di Rodari fu la giocosità dell’insegnamento. A questo proposito Rodari scrisse un libro dedicato agli errori di ortografia visti come potenzialità espressive e non come deprecabili peccati.
Nella prefazione de “Il libro degli errori” leggiamo : “Per molti anni mi sono occupato di errori di ortografia: prima da scolaro, poi da maestro, poi da fabbricante di giocattoli, se mi è permesso di chiamare con questo bel nome le mie precedenti raccolte di filastrocche e di favolette. Talune di quelle filastrocche, per l’appunto dedicate agli accenti sbagliati, ai “quori” malati, alle “zeta” abbandonate, sono state raccolte-troppo onore ! – perfino nelle grammatiche. Questo vuol dire, dopotutto, che l’idea di giocare con gli errori non era del tutto eretica. Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo. Se si mettessero insieme le lagrime versate nei cinque continenti per colpa dell’ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell’energia elettrica. Ma io trovo che sarebbe un’energia troppo costosa. “ L’errore, dato da carenze o distrazioni può originare nuovi e divertenti percorsi fantastici. Rodari assegna un ruolo privilegiato alla fantasia e creatività come potenziale educativo    ( concetti espressi nella “Grammatica della fantasia”). Spesso Rodari leggeva i propri scritti ai ragazzi di una classe, attento a cogliere reazioni, commenti, suggerimenti, risate e tenendo conto di eventuali critiche o modifiche suggerite dai ragazzi stessi. Il bambino rodariano è degno di rispetto e deve poter esprimere le proprie idee. La libertà di espressione deve poggiare sull’autonomia nel costruire i valori basandosi anche sull’aspetto etico.
Rodari rifiuta l’educazione popolare delle piccole virtù sostenendo che i bambini devono essere stimolati con situazioni reali e grandi virtù.
 A questo proposito riportiamo una filastrocca di Rodari che, riferendosi alla favola di Esopo della formica e della cicala, esprime un atteggiamento critico:
  
Alla formica
Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
Che il più bel canto non vende, regala.

In sole cinque righe Rodari ci fornisce uno spunto di riflessione.
La realtà per Gianni Rodari riveste una certa importanza e viene analizzata, trasformata, guardata da diverse angolazioni. Il bambino, posto di fronte alla realtà può sviluppare il senso critico. La scelta pedagogica compiuta da Rodari fu in antitesi con il clima dell’epoca e considerata come “pedagogia di rottura” (M. A. Ruggiero) volta a ribaltare i canoni esistenti della letteratura melensa per l’infanzia. Non dimentichiamo che negli anni ’50 il Pioniere diretto da Rodari veniva bruciato in piazza.  Durante il ’68 Rodari vive con partecipazione la rivolta degli studenti riconoscendogli il merito di aver messo in crisi una scuola di carattere autoritario. Rodari condivise e sostenne l’importanza del dialogo tra studenti e relative famiglie con le istituzioni scolastiche. Le riflessioni rodariane riecheggiano oggi nell’attuale legislazione scolastica italiana. Al paragrafo 2.2.1 della premessa ai “nuovi  programmi per la scuola elementare” si parla della creatività come potenziale educativo.

2 commenti:

  1. da bambina ho letto i libri di Rodari e mi sono piaciuti moltissimo tanto che ancora oggi li rileggo. Sono libri adatti a tutte le età perché mettono in discussione i luoghi comuni e perciò aprono la mente.... ogni insegnante dovrebbe leggerli almeno una volta nella vita

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  2. Concordo con te! I libri di Rodari oltre ad essere simpatici sono anche un mezzo efficace per l'apprendimento linguistico. Vale davvero la pena leggerli. Grazie per il commento :)

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