martedì 28 gennaio 2014

Lil' Fingers


 Ciao ragazzi! Vi segnalo un sito interessantissimo che contiene tanto materiale e attività da poter utilizzare in classe...tutto in inglese! :D

Lil' Fingers, is a storybook site for toddlers with educational games, storybooks and printable coloring pages. Our FREE toddler stories, activities & holiday sections are designed with bright colors & big buttons for little fingers.





http://www.lil-fingers.com/opposites/01.php

venerdì 24 gennaio 2014

La speranza...


  • "Se io avessi una botteguccia | fatta di una sola stanza | vorrei mettermi a vendere | sai cosa? La speranza. | "Speranza a buon mercato!" | Per un soldo ne darei | ad un solo cliente | quanto basta per sei. | E alla povera gente | che non ha da campare | darei tutta la mia speranza | senza fargliela pagare."
Gianni Rodari


http://aforismi.meglio.it/aforismi-di.htm?n=Gianni+Rodari 

giovedì 16 gennaio 2014

LIM... LASAGNE INTERATTIVE MULTIMEDIALI

Ciao a tutti!

navigando nel web e cercando un pò di materiale relativo all'utilizzo della LIM in classe,  mi sono imbattuta in un sito davvero divertente. Vi mostro di seguito la parte che più mi ha fatto sorridere: un modo alternativo di spiegare quali sono le condizioni e le competenze necessarie per attuare strategie didattiche servendosi di questo strumento tecnologico.
ECCO CHE TORNA LA FORZA DELLE METAFORE!


LIM
Lasagne Interattive Multimediali
 metafore
Per preparare una buona lasagna alla
Bolognese, la cosa fondamentale è la
giusta scelta degli ingredienti: per prima
cosa la carne, che deve essere
rigorosamente, per metà di manzo e metà
di maiale per dare sapore alla ricetta, poi
la polpa di pomodoro che deve essere di
buona qualità, ed infine, ma non per
ultime le lasagne vere e proprie, che
devono essere tra le migliori, anche se
sarebbe meglio prepararle da se in casa.
 parafrasi
 Per preparare una buona LEZIONE alla
LIM, la cosa fondamentale è la giusta
scelta degli ingredienti: per prima cosa la
connessione, che deve essere funzionante,
per dare “sapore” alle immagini, ai video,
ai link, poi i contenuti e le metodologie
che devono essere sempre relazionate al
target e agli obiettivi, ed infine, ma non per
ultima, la capacità dell’insegnante di
progettare un ambiente di apprendimento
in cui la LIM è solo uno tra gli strumenti a
supporto delladidattica ordinaria.
Vi invito a continuare a leggere quanto scritto sulla LIM andando su questo sito:

mercoledì 15 gennaio 2014

FARE LABORATORIO....L'ALBERO DI MUNARI!


 COSTRUIAMO L’ALBERO DI MUNARI:
Preparazione del materiale:
L’insegnante dovrà preparare le parti dell’albero, cioè predisporre rettangoli diversi in lunghezza e larghezza, utilizzando della carta (quella da pacchi marrone ad esempio) o del cartone. Io ho optato per il cartone perchè più resistente  così da poter riutilizzare i pezzi più volte.
Dopo aver condotto i bambini in giardino per osservare gli alberi da vicino o aver mostrato delle immagini di alberi per individuarne le parti (con i più piccini, il tronco, i rami le foglie…) l’insegnante inviterà i bimbi a costruire l’albero in sezione, lavorando da soli, in coppia o in gruppo.
 
A seconda della stagione o della necessità/possibilità di inserire altri argomenti, l’insegnante predisporrà altri elementi dell’albero da aggiungere: le foglie, le radici, i frutti, le gemme, etc. In molti casi tali elementi possono essere creati o decorati dagli stessi bambini, come ho fatto io per le foglie autunnali.


Munari nel suo libro ci dice come cotruire un albero utilizzando un foglio di carta grande 25 cm per un metro e 40 cm.


“Prima facciamo un taglio a metà della larghezza in alto e tagliamo fino a 50 centimetri dalla base. Abbiamo così due tronconi ed un albero. Poi tagliamo ognuno dei due tronconi a metà fino a venti centimetri dalla fine del primo taglio. Poi…continuiamo a tagliare i rami fino dove si può: avremo alla fine dei fili di carta di un centimetro.”













http://tinafesta.wordpress.com/2010/10/27/giocare-con-gli-alberi-di-munari-in-autunno/

giovedì 9 gennaio 2014


 Gianni Rodari






Pensiero
Il pensiero pedagogico di Rodari affonda le radici nella sua intensa esperienza di maestro e durante il periodo di insegnamento. Egli si oppose alla rigidità della scuola tradizionale, al grigiore delle aule e cercò di percorrere strade nuove stimolando la creatività dei bambini raccontando loro storie fantasiose che non poggiavano su basi reali o di buon senso. Rodari usava la tecnica del “binomio fantastico” che consisteva nell’associazione casuale di due termini e nella costruzione di una storia di raccordo tra loro.  Uno degli elementi che caratterizzò il pensiero di Rodari fu la giocosità dell’insegnamento. A questo proposito Rodari scrisse un libro dedicato agli errori di ortografia visti come potenzialità espressive e non come deprecabili peccati.
Nella prefazione de “Il libro degli errori” leggiamo : “Per molti anni mi sono occupato di errori di ortografia: prima da scolaro, poi da maestro, poi da fabbricante di giocattoli, se mi è permesso di chiamare con questo bel nome le mie precedenti raccolte di filastrocche e di favolette. Talune di quelle filastrocche, per l’appunto dedicate agli accenti sbagliati, ai “quori” malati, alle “zeta” abbandonate, sono state raccolte-troppo onore ! – perfino nelle grammatiche. Questo vuol dire, dopotutto, che l’idea di giocare con gli errori non era del tutto eretica. Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo. Se si mettessero insieme le lagrime versate nei cinque continenti per colpa dell’ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell’energia elettrica. Ma io trovo che sarebbe un’energia troppo costosa. “ L’errore, dato da carenze o distrazioni può originare nuovi e divertenti percorsi fantastici. Rodari assegna un ruolo privilegiato alla fantasia e creatività come potenziale educativo    ( concetti espressi nella “Grammatica della fantasia”). Spesso Rodari leggeva i propri scritti ai ragazzi di una classe, attento a cogliere reazioni, commenti, suggerimenti, risate e tenendo conto di eventuali critiche o modifiche suggerite dai ragazzi stessi. Il bambino rodariano è degno di rispetto e deve poter esprimere le proprie idee. La libertà di espressione deve poggiare sull’autonomia nel costruire i valori basandosi anche sull’aspetto etico.
Rodari rifiuta l’educazione popolare delle piccole virtù sostenendo che i bambini devono essere stimolati con situazioni reali e grandi virtù.
 A questo proposito riportiamo una filastrocca di Rodari che, riferendosi alla favola di Esopo della formica e della cicala, esprime un atteggiamento critico:
  
Alla formica
Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
Che il più bel canto non vende, regala.

In sole cinque righe Rodari ci fornisce uno spunto di riflessione.
La realtà per Gianni Rodari riveste una certa importanza e viene analizzata, trasformata, guardata da diverse angolazioni. Il bambino, posto di fronte alla realtà può sviluppare il senso critico. La scelta pedagogica compiuta da Rodari fu in antitesi con il clima dell’epoca e considerata come “pedagogia di rottura” (M. A. Ruggiero) volta a ribaltare i canoni esistenti della letteratura melensa per l’infanzia. Non dimentichiamo che negli anni ’50 il Pioniere diretto da Rodari veniva bruciato in piazza.  Durante il ’68 Rodari vive con partecipazione la rivolta degli studenti riconoscendogli il merito di aver messo in crisi una scuola di carattere autoritario. Rodari condivise e sostenne l’importanza del dialogo tra studenti e relative famiglie con le istituzioni scolastiche. Le riflessioni rodariane riecheggiano oggi nell’attuale legislazione scolastica italiana. Al paragrafo 2.2.1 della premessa ai “nuovi  programmi per la scuola elementare” si parla della creatività come potenziale educativo.