DIDATTICA PER SFONDO INTEGRATORE
DURANTE UNA LEZIONE UNIVERSITARIA ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI RICEVERE UNA TESTIMONIANZA DI UN INSEGNANTE DELLA SCUOLA SCUOLA DELL'INFANZIA CHE CI HA PARLATO DELLA "DIDATTICA PER SFONDO INTEGRATORE" MOSTRANDOCI ANCHE UN PROGETTO PORTATO AVANTI DALLA SUA CLASSE. VI INVITO A LEGGERE DI COSA SI TRATTA...
Descrizione
La proposta metodologica dello
sfondo integratore vede le sue prime formalizzazioni negli anni '80,
nell’ambito del lavoro di ricerca legato alla cattedra di Pedagogia
Speciale dell’Università di Bologna coordinato da Andrea Canevaro e
trova, grazie al contributo di Paolo Zanelli (1) uno spazio tra gli
strumenti organizzatori del lavoro educativo.
Lo sfondo offre la
possibilità di dare vita ad un sistema di mediatori in grado di favorire
un contesto complesso di apprendimento coevolutivo.
I processi
educativi sono complessi in quanto riflettono la complessità dello
sviluppo degli individui. L’insegnante/ educatore ha il compito di
costruire contesti che favoriscono lo sviluppo e la coevoluzione delle
diverse originalità, in cui sia facilitata l’evidenziazione di
pertinenze e connessioni tra momenti, attività, linguaggi, competenze,
identità diverse. Lavorando in questa direzione può facilitare
l’autonoma autoorganizzazione dei bambini e anche i processi di
integrazione.
Lo sfondo integratore si pone come strumento utile
per la realizzazione di un rapporto di implicazione (ricorsiva)
costruttiva fra organizzazione didattica e sviluppo dei processi
evolutivi del bambino.
Paolo Zanelli ripuntualizzandone i
presupposti di fondo richiama l’idea di sfondo come organizzazione
istituzionale e come struttura di connessione narrativa
"Quando si
parla di sfondo integratore si parla in primo luogo di uno sfondo
istituzionale ( particolare organizzazione contestuale di spazi, tempi,
mediazioni, regole di comunicazione) che favorisca l’autonoma
organizzazione, da parte del bambino delle proprie strategie di
costruzione del mondo, favorendo l’automotivazione e il vissuto di
connessione spazio temporale. Da questo punto di vista lo sfondo appare
come un contenitore, come una specie di cornice per la coevoluzione
delle diverse identità" "..In quanto struttura narrativa , lo sfondo
viene a coincidere con l’insieme di connotazioni, di significati
particolari , condivisi dal gruppo classe e non generalizzabili che
automotivano il lavoro dei bambini. Tali connotazioni mutano con lo
svilupparsi della storia educativa. Sono perciò paragonabili a una
narrazione , che viene costruita mentre viene vissuta e che collega nel
tempo elementi diversi di realtà" (2)
Per sfondo integratore si
intende dunque una struttura di connessione, tutto ciò che favorisce la
costruzione delle attività didattiche, dei tempi, degli spazi come
elementi connessi ( nel vissuto dei bambini) che facilita il
rilevamento di pertinenze. Lo sfondo integratore è uno strumento di
calibrazione di processi didattici e la calibratura di tali processi
avviene nel senso di una loro integrazione.
Finalità
Lo
sfondo costituisce un quadro di riferimento per la costruzione di
pertinenze fra bambini e fra bambini e insegnanti, si pone come ?
elemento contenitore dei percorsi didattici, in quanto tale favorisce:
-
la regia educativa degli insegnanti e la loro funzione facilitatrice
attraverso la costruzione nell’ambiente di sostegni che favoriscono il
processo di auoto-organizzazione cognitiva dei bambini
- la
costruzione di pertinenze e contribuisce alla creazione di un clima tale
da consentire ai bambini di sperimentare occasioni di perturbazione
cognitivo-emotiva, senza disgregarsi;
- la connessione di esperienze
favorendo lo sviluppo della capacità dei bambini di elaborare una
strategia costruttiva di approccio al reale;
- la condivisione di
vissuti e di un patrimonio simbolico ( sfondi semantico o narrativo)
che sostiene i processi di cooperazione.
La dialettica fra
organizzazione di uno sfondo istituzionale e di sfondi semantici
permette inoltre agli insegnanti di predisporre contesti di lavoro in
cui i bambini possano autogestire l’organizzazione del proprio
apprendimento.
L’organizzazione da parte dell’adulto di uno sfondo integratore può facilitare l’autonoma autoorganizzazione dei bambini. (3)
Modi di utilizzo Nella
proposta dello sfondo integratore gli insegnanti assumono un ruolo
determinante, un ruolo di regia educativa. Questo ruolo è di
fondamentale importanza poiché si regge su un accurato lavoro di
osservazione, progettazione, elaborazione di strumenti congruenti, di
costruzione di modalità di controllo.
Compito degli insegnanti è la
predisposizione di scenari, l’introduzione di materiali significativi (
in relazione agli sfondi semantici) lo sforzo di alimentare la curiosità
dei bambini.
Tutto questo richiede modalità di programmazione
complesse che non selezionino il processo educativo in aree separate e
non pongano gli obiettivi in una progressione rigida. Per questo si
parla in relazione allo sfondo di programmazione evolutiva, una
programmazione che si costruisce nel tempo, in maniera ricorsiva come
complementarietà di ipotesi prodotte dagli insegnanti ( obiettivi,
strategie, strumenti ) e di tracce evidenziate nell’osservazione dei
bambini o di eventi occasionali.
Le ipotesi degli insegnanti
rappresentano l’elemento selettore, che rende possibile non cadere
nell’estemporaneità e improvvisazione.
E’ importante non
banalizzare la proposta dello sfondo, il rischio può essere quello di
allestire situazioni in cui bambini sono destinatari passivi delle
proposte degli insegnanti. Al contrario ciò su cui occorre lavorare è la
strutturazione di uno sfondo complesso , che permetta di mettere in
primo piano il bambino come soggetto di apprendimento.
La
progettazione didattica può essere intesa come una continua
immaginazione delle trasformazioni evolutive del contesto educativo. Si
tratta di dare vita ad un processo in cui le tracce lasciate dai bambini
trovano rimandi nelle ipotesi progettuali degli insegnanti. Sono le
tracce rilevate che permettono di ipotizzare trasformazioni di sfondo
che rendono possibile introdurre situazioni evolutive.
Riferimenti bibliografici Zanelli P., Uno sfondo per integrare. Esperienze di programmazione di situazioni educative, Cappelli Editore, 1986
Zanelli
P.( a cura di), Una scuola uno sfondo. Sfondo integratore,
organizzazione didattica e complessità, Nicola Milano Editore, 1988
Severi V., Zanelli P., Educazione, complessità e autonomia dei bambini, La nuova Italia, 1990
Se ho ben capito di cosa si tratta è geniale! parlo da profano nella materia e forse la mia "sintesi" potrebbe essere inadeguata...costruire una sorta di contesto fittizio e immaginario dove i bambini possano esprimersi e cercare di far trasportare il tutto anche alla realtà! A dir poco GENIALE!!!
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